Il calcestruzzo può essere sostenibile? La risposta è sì! La ricerca scientifica e le nuove tecnologie hanno portato alla nascita del calcestruzzo ecofriendly che, oltre a garantire un minor impatto ambientale, assicura una buona resistenza a carichi statici e dinamici. Il futuro dell’edilizia passa senza dubbio attraverso questa soluzione, utilizzata anche da Elle&P nella realizzazione di pavimentazioni industriali durature, versatili e adattabili a ogni tipo di business: dalla GDO al farmaceutico, fino al settore meccanico e manifatturiero.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Il calcestruzzo green è realizzato con l’utilizzo di cementi di miscela, aggregati di riciclo e prodotti ottenuti da processi industriali. Il riuso però non è l’unica ragione di sostenibilità: oltre a un diverso impatto sul consumo di risorse non rinnovabili e di energia, il processo di produzione di un calcestruzzo green permette di ottenere valori sensibilmente inferiori in termini di emissione totale di CO2.
La ricetta di questo composto è ciò che fa la differenza, in termini ambientali e di innovazione. Tra gli elementi utilizzati c’è la microsilice, una polvere ultrafine derivante dalla produzione del silicio; il suo utilizzo favorisce la durabilità della pavimentazione, migliorando quelle caratteristiche meccaniche necessarie a contrastare le sollecitazioni dovute al passaggio di mezzi pesanti. Attribuendo al calcestruzzo una minore permeabilità a liquidi e a sostanze corrosive, la pavimentazione contenente microsilice risulta particolarmente indicata nell’ambito dell’industria chimica.
Anche la cenere volante è un possibile componente in grado di sostituire una parte del legante nella miscela. Unita a calce e acqua, infatti, diventa robusta e duratura, attribuendo al calcestruzzo importanti caratteristiche pozzolaniche. Lo stesso vale per i prodotti derivanti dal processo industriale di produzione dell’acciaio: materiali granulari che possono essere utilizzati nello studio della miscela, conferendone interessanti caratteristiche meccaniche quali, ad esempio, la resistenza agli urti.
Fondamentale nel processo di transizione sostenibile del calcestruzzo è anche la sostituzione degli aggregati naturali con prodotti nati dai processi di riciclo. L’aggregato di riciclo proveniente dalla demolizione di edifici, dal materiale da scavo ma anche dal recupero degli scarti del calcestruzzo stesso, prodotti nel suo processo di produzione, si presta efficacemente alla realizzazione di pavimentazioni moderne e all’avanguardia.
Tra i diversi elementi che concorrono alla formulazione di un calcestruzzo sostenibile si possono considerare anche le macro-fibre sintetiche, che permettono di sostituire o ridurre l’applicazione delle tradizionali reti elettrosaldate (grazie all’ottenimento di calcestruzzi con importanti caratteristiche di tenacità), assicurando una notevole riduzione delle emissioni di CO2.
I motivi che rendono le fibre sintetiche una tecnologia sostenibile sono facilmente riscontrabili sia nel ciclo di produzione, classificato a scarto zero, sia in fase di applicazione del prodotto stesso, favorendo l’eliminazione delle fasi di trasporto e applicazione dei tradizionali rinforzi metallici.
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